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Intervento finanziato tramite Bando pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale nell’ambito del PNRR [M1.C3 – Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” – Investimento 2.2], approvato con DGR n. 390/2022 e DDR n. 95/2022, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU e gestito dal Ministero della Cultura; Soggetto Attuatore Regione del Veneto/AVEPA ente strumentale, incaricato di fornire supporto tecnico alla Regione nella gestione amministrativa e contabile dell’Intervento 2.2.

Via Tegnente, 21 - 37026, Arcè di Pescantina (VR)

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gli Eventi e le Iniziative

L'origine del nome

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Corte Rovejago è una cascina tipica veneta, situata nel tratto di pianura ai piedi delle colline pedemontane della Valpolicella, che prende il nome dall’omonima località situata all’interno di una grande ansa del fiume Adige.

 

Il toponimo può essere infatti ricondotto alla vicina rapida che rappresentava un intrico o luogo difficile da gestire con le sue turbolenze (in dialetto roejo) sia per attraversarlo che per effettuare il guado del corso d’acqua che avveniva poco più a monte.

 

Una piccola cateratta (rapida di Rovejago) delimita infatti un tratto largo con acqua tranquilla – il Prà da Riso così detto – da un segmento più stretto in cui il fiume si incanala con un andamento tumultuoso che era difficile da gestire per i burchi e le altre imbarcazioni.

 

Un altro significato, certamente meno probabile, è dato dal rovo di spine e intrecci di rami, i quali caratterizzano tutt’ora le vicine sponde dell’Adige e che rendevano difficile il traino delle imbarcazioni controcorrente lungo l’alzaia.

 

La corte ha origini antecedenti al XVII secolo, appartiene alla famiglia Fontana da oltre quattro generazioni ed è censita dal Comune di Pescantina come "corte rurale". 

Si presenta come un unico corpo di fabbrica allungato composto dall'abitazione padronale e dalla vecchia stalla con fienile.

La ricerca storica

catasto napoleonico

Le Mappe Napoleoniche (redatte tra il 1807 e il 1816) mostrano un'immagine della cascina diversa da quella attuale, in particolare è riconoscibile solamente il corpo di fabbrica dell'abitazione senza la stalla e il fienile con la relativa barchessa. (Immagine a sinistra: estratto Mappa Napoleonica)

 

La Mappa Austriaca (mappale n°58 di fine '800) rappresenta invece anche il prolungamento della falda di copertura verso sud-ovest.

 

La differenza tra le due cartografie può essere ricondotta a due diverse cause: da un lato è importante evidenziare che le Mappe Napoleoniche, a differenza di quelle catastali Austriache, non avevano l'obbiettivo di tassare gli immobili ed il relativo disegno poteva essere stato semplificato; dall'altro è doveroso considerare lo sviluppo architettonico della cascina, che può aver visto la costruzione della stalla e del fienile nel corso del XIX secolo.

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L'agricoltura e l'Adige

Nell’insieme delle attività agricole che hanno caratterizzato la storia della Corte Rovejago ha avuto un ruolo centrale la coltivazione del pesco.

 

Il terreno, caratterizzato da un substrato permeabile e calcareo, e la posizione soleggiata e vicina al fiume, hanno costituito un habitat favorevole per questo tipo di coltura che era presente già in epoca romana. 

 

Con la costruzione delle ruote idrovore e il progressivo sviluppo delle tecniche di irrigazione, l’attività agricola ha assunto un ruolo chiave per la località Rovejago.

 

Il terreno coltivato della cascina veniva infatti irrigato con speciali sistemi di irrigazione che permettevano di raccogliere l’acqua del fiume per mezzo di grandi ruote in legno e di trasportarla ai campi attraverso complesse canalizzazioni.

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Il progetto e la fruizione

Corte Rovejago è stata oggetto, tra gli anni 2022 e 2025, di due interventi di risanamento conservativo finalizzati rispettivamente alla ristrutturazione parziale dell’Antica abitazione e al restauro propositivo del Deposito che veniva utilizzato nel passato come stalla e fienile.

 

I due progetti sono stati realizzati dall’architetto Alessandra Dall’Ara, con studio in Cremona, ed hanno l’obiettivo di restituire la consistenza di un tempo degli edifici che, all’interno della cornice paesaggistica nel quale sono inseriti, acquisiscono il giusto valore architettonico.

 

Viene previsto inoltre di accrescere la fruizione culturale della Corte e dell’ex-Fienile, attraverso eventi e iniziative che vedono il coinvolgimento dei soggetti culturali locali e connessioni con altri attrattori presenti nel territorio circostante.

 

 

                   Progettista: arch. Alessandra Dall'Ara.

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